Eleonora d'Angiò, figlia di Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, e di Maria d'Ungheria, nacque a Napoli nel 1289. Il 26 maggio 1303 sposò Federico III d'Aragona, dal 1296 re dell'isola di Sicilia. Nel 1305, in segno di festa per la nascita dell'erede al trono, Federico diede ad Eleonora il castello e la terra di Avola, primo nucleo della Camera delle regine di Sicilia (che durò poi fino al 1537) cui si aggiunsero successivamente anche le città di Siracusa e di Paternò. Nell'amministrazione della Camera Eleonora mostrò grandi doti di equilibrio e saggezza. Il 25 giugno 1337 Federico III morì presso Paternò, presente Eleonora che da quel momento esercitò maggiore influenza sulla politica siciliana. Eleonora d'Angiò trascorse gli ultimi anni della sua vita indossando, per devozione ,l'abito delle clarisse ma senza professare la Regola. Visse in solitudine e raccoglimento in una piccola villa, costituita da alcune case terranee da lei fatte costruire con giardino e una grande cisterna (a beneficio dei contadini del luogo che irrigavano le campagne), alle falde dell'Etna nel villaggio Guardia dell'antica Malpasso. La lava e il tempo hanno quasi del tutto coperto le sue case terranee, ma non il suo ricordo o, meglio forse, la sua leggenda, nel paesino etneo di Belpasso, l'antica Malpasso o Santa Maria del Passo, che conserva segnali dei suoi sei anni di permanenza. Vari motivi portarono la Regina Eleonora a scegliere di vivere gli ultimi anni della propria vita in solitudine proprio a Malpasso : la posizione geografica, in quanto vicino a molti importanti monasteri della Sicilia medievale (San Leone in Pennacchio a 1000 m circa sull’Etna; di San Nicolò l’Arena vicino l’attuale Nicolosi, etc.). il desiderio di seguire l’esempio della zia Margherita d’Ungheria (principessa francescana , che tra il XIII e XIV secolo ebbe un'apparizione mariana) che la portò ad avvicinarsi a quella zona in cui nel 1235 era avvenuta un'altra apparizione della Madonna . Un ideale contemplativo quello della zia che, forse, la regina immaginava di poter raggiungere tramite la vicinanza ai luoghi di un'altra apparizione mariana. Del passaggio della Regina Eleonora in Belpasso si conservano varie testimonianze nella cultura e nella tradizione locale. Non è un caso che nel comune di Belpasso, l'antica Malpasso, insiste una piazza intitolata proprio “Stella Aragona” che ricorda l'antico nome della contrada Guardia di Malpasso, appunto, Stella Aragona con riferimento alla stessa regina (che viene proprio ricordata nei luoghi ove abitò come una “stella” a causa dell'interesse per le stelle comune alla casata della Corona d'Aragona). Di ciò possono anche esserne testimonianza gli stendardi di colore giallo e blu su cui si trovano le lettere “S” ed “A” che vengono esposti ancora dalle collettività del quartiere durante la festa di Sant’Anna. L’uso dei due colori giallo e blu potrebbe spostare l'interpretazione di S e A da Sant'Anna a Stella Aragona poiché numerosi gigli gialli su sfondo blu costituivano la bandiera della casata angioina. Altra probabile traccia del suo passaggio è la dedicazione del paese alla santa patrona, Santa Lucia, venerata anche nella città di Siracusa che era sede della Camera della Regina. Esercitato in un monastero di monaci carmelitani nell'antica Malpasso già nel 1500, il culto pare fosse più antico e potrebbe infatti essere stato portato nel paesino etneo da qualche chierico o prete della chiesa Siracusana o da ufficiali della Camera Reginale che da Siracusa si recavano a Malpasso in visita alla Regina. Nel paesino etneo di Belpasso, l'antica Malpasso, è quindi viva e tangibile la traccia del passaggio di questa regale figura che proprio nel casale La Guardia morì il 9 settembre 1343.