1 - Chiesa maria ss. immacolataRealizzata nel 1700 su progetto dell'architetto Bellia, è dedicata all'Immacolata, anche se nella tradizione religiosa il culto più vivo è quello di Santa Lucia patrona della città, le cui reliquie e il simulacro sono conservati all'interno di una cappella dedicata alla Martire, chiamata “Cammaredda”.
Qui Martoglio fu battezzato l'11 dicembre 1870 dal canonico Santi Distefano, padrino sarà un certo Afio Laudani. Martoglio in tutta la sua produzione artistica non citò mai Belpasso direttamente ma solo attraverso alcuni nomi, simboli, luoghi tra cui il campanone della chiesa madre. Realizzata nel 1815, è stata, fino a qualche decennio fa la sesta campania più grande d’italia. Famoso è il detto che dice “Iu pisu cento cantare, nchilu e na pisa, cu non ci cridi, mi scinni e mi pisa.”. La citazione tratta dalla V^ scena della commedia VOCULANZICULA (L'altalena) è: ...Fjuratívi: prima scinneru 'i Furtinoti, stunati comu 'a campana 'i Marpassu... |
2 -teatro comunale Nino MartoglioIl Teatro Comunale è un luogo di riferimento delle attività teatrali a Belpasso.
E' un accogliente struttura della fine dell'Ottocento, in stile neoclassico, con la facciata in pietra bianca e pietra lavica, ricorda il prospett del teatro Bellini di Catania. Il progetto originario del 1887 è dell'architetto Giuseppe Nicotra Davilla al quale si deve tra l'atro il disegno della facciata con i mascheroni scolpiti in pietra bianca raffiguranti le muse. ll teatro, ristrutturato negli anni '80 e adeguato alle moderne esigenze dei luoghi di spettacolo nel 1993 e nel 1997, conta 500 posti a sedere e ospita annualmente una fitta e interessante stagione di prosa di notevole prestigio, ispirata a Martoglio e Russo Giusti e organizzata dalle compagnie locali. |
3 -TEATRO CROCELLàNei tempi più vicini a noi, l’attività teatrale in Belpasso appare legata a vari nomi e figure, fra cui preminente quella della famiglia Crocellà con in testa il capostipite Salvatore.
Crocellà fu sostenuto dal consenso cittadino e dei familiari ; aveva fiuto e il suo locale,che nasceva come soluzione di fortuna, non nascondeva però l’ambizione di poter mostrarsi composito e accogliente. Il teatro Crocellà cominciò ad agire agli inizi del ‘900 in uno stabile della II retta di levante di proprietà della famiglia D’Urso (oggi Chisari), i locali sistemati con cura, resi dignitosi e accoglienti erano illuminati ad acetilene e avevano un palcoscenico fornito di cielo e quinte, di un sipario in stoffa e di un elegante boccascena. Conteneva circa 300 posti tra palchetti, barcacce e platea, riservati alle famiglie più ricche e alle autorità. Il cartellone annuale comprendeva spettacoli di varietà e rivista , di operette e di prosa. Carmelo Crocellà (figlio di Salvatore) ricorda che quel piccolo teatro era nel cuore di tutti: amato da attori e da autori, incoraggiato dal popolo e dall’affetto particolare di personaggi d’eccezione dell’epoca. Ma la presenza eccezionale e sconvolgente, tra il 1908 e il 1910 o ‘11 , fu quella di Nino Martoglio; Carmelo Crocellà assicura con assoluta certezza di aver visto con i suoi occhi Martoglio nel teatro, di avergli parlato, di averlo visto entrare accompagnato da Russo Giusti. E ciò non una sola volta, ma due tre quattro volte. Ma perché veniva Martoglio ? La risposta di Carmelo è davvero sorprendente: Martoglio veniva per assistere alla rappresentazione delle sue commedie e un paio di volte recitò pure lui, vi fece l’attore. Ed era brillantissimo, straordinario: tanto che il teatro sobbalzava. (da Banca Popolare di Belpasso.1974. Redatto e curato da Giuseppe Sambataro) |
"Qui nacque il 3 Dicembre 1870
NINO MARTOGLIO
che nella dolce lingua di Sicilia cantò l'amore e la gaiezza
nel giornale, nel libro e nel teatro, ardente, battagliero, creatore.”
- pippo marchese
4 - CLUB PROGRESSISTAIl Club Progressista fu fondato il 14 Febbraio 1890 grazie alla volontà di un gruppo di Belpassesi capeggiati dal Cav. Pasquale Moncada ed il Barone Romeo.
E' da qui che Martoglio prenderà spunto per la stesura della commedia "L'aria del continente" del 1915. E' evidente il richiamo al casino di conversazione, quanto all'intera mappa della vicenda e alla precisa collocazione di famiglie (don Cola Duscio) e personaggi di Belpasso. |
5 - CASA NATALESita in via III Retta di Levante al civico 296, è qui che nasce Nino Martoglio il 3 Dicembre 1870.
La madre Vincenzina Zappalà Aradas era stata chiamata a Belpasso ad insegnare presso le scuole femminili. Qui si trasferì con il figlio Giovanni, nato nel 1865 e la madre. |
6 - BUSTO COMMEMORATIVOOpera dello scultore Salvatore Zagarella.
Realizzata nel 1959, fu inaugurato dal Sindaco avv. Domenico Martinez posto presso il Giardino già intitolato al poeta. Il 10 ottobre dello stesso anno, qui fu il Congresso nazionale dei poeti dialettali dedicato interamente alla figura del Martoglio. In quella occasione fu presente Luigi Martoglio vivamente commosso dalla numerosa schiera di poeti venuti da ogni parte d'Italia e della Sicilia. |
NINO martoglioCRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE
1870. Nasce a Belpasso, paesino alle falde dell’Etna distante da Catania circa quindici chilometri, il 3 dicembre, dall’avvocato e giornalista Luigi e dalla maestra elementare Vincenza Zappalà Aradas, secondo di sei figli: Giovanni (Catania, 1865 - Roma, 1933), Giulio (Catania, 1882 - Carso, 1915), Ferdinando (Catania, 1885 - Roma, 1961); due bambine muoiono in tenera età. I genitori si separano quando i figli sono ancora piccoli. 1874. Inizia a Belpasso le scuole elementari che continua a Catania dove è inquieto studente, vagando dalle scuole classiche alle tecniche, dalle magistrali alle nautiche. 1883. Organizza una società repubblicana, intitolandola a Terenzio Mamiani e divenendone presidente, e pubblica un giornaletto manoscritto <<La tromba>>. 1886. A Trieste, in estate, mentre passeggia con un’amica ebrea di nome Mitzy, una zingare gli predice una morte improvvisa e tragica sui cinquant’anni. 1889. Consegue il brevetto di capitano di lungo corso presso l’Istituto Nautico di Catania. Dopo quattro navigazioni da mozzo - la prima datata 1886, l’ultima 1890 - si dedica al giornalismo collaborando ad alcuni fogli locali (fra cui la <<Gazzetta di Catania>> fondata e diretta nel 1868 dal padre Luigi). Fonda e dirige l’ebdomadario politico-letterario <<D’Artagnan>> (1889-1904). 1892. Nel marzo incontra in un ricevimento in casa Vianelli la giovane Amelia Torresi di cui s’innamora suscitando l’opposizione dei parenti. 1893. Interpreta il ruolo di Cicca Stonchiti e di Messer Rapa in una ignorata <<rappresentazione straordinaria>> da parte della Compagnia Rizzotto al Teatro Nazionale di Catania de I civitoti in pretura, che costituisce l’incunabolo delle più tarde scene <<satirichi-farsischi in un attu>>. 1895. Il 18 agosto, nelle acque del Porto Nuovo di Catania, salva il calzolaio Rosario Nocillo in procinto di annegare. Per quest’atto di coraggio re Umberto I di Savoia gli concede, il 22 dicembre, la medaglia d’argento al Valor di Marina. il 29 settembre, a Randazzo, in provincia di Catania, a nome dei giornalisti catanesi, celebra l’inaugurazione della Ferrovia Circumetnea. 1896. Pubblica O’ scuru o’ scuru, album di sonetti siciliani sulla <<maffia>> con disegni di Giovanni Martoglio (Catania, Galatola, 1896; nell’edizione della Centona del 1907 dedicati a Luigi Capuana). 1897. Il 7 aprile, in onore di Cesare Pascarella, venuto a Catania su suo invito, organizza un banchetto al Grande Albergo Centrale e gli dedica l’ode Tu e iu. 1899. Una piccola compagnia che si esibisce sul palcoscenico del Teatro dei pupi Machiavelli fondato da don Angelo Grasso, padre di Giovanni, mette in scena, con il titolo Il giro di Catania, materiale tratto dal <<D’Artagnan>> (1889-1904), una satira sferzante dei costumi catanesi, in cui Angelo Musco interpreta il ruolo di Piripicchio. Pubblica ‘A tistimunianza, dramma in otto sonetti, dedicato a Cesare Pascarella, con un disegno di Giovanni Martoglio (Catania, Giannotta, 1899) e Centona (in cui confluiscono O’ scuru o’ scuru e ‘A tistimunianza, Catania, Giannotta, 1899), più volte ristampata con aggiunta di altri componimenti. 1900. Il 27 maggio, nel foyer del Teatro Bellini, organizza una manifestazione in onore di Trilussa, venuta a Catania su suo invito. Organizza a Firenze, nella Sala Luca Giordano, un convegno di poeti dialettali, presidente Ulisse Bacci, a cui prendono parte, fra gli altri, Di Giacomo, Pascarella, Selvatico, Fucini. 1901. Organizza a Roma, al Teatro Nazionale, un convegno di poeti dialettali a cui prendono parte, fra gli altri, Trilussa, Russo, Fucini, Testoni, Barbarani. 1902. E’ eletto consigliere comunale nella lista dei <<partiti popolari>>. Organizza a Milano, al Teatro Filodrammatici, un convegno di poeti dialettali a cui prendono parte, fra gli altri, Solferini, Crespi, Sarfatti, Piazza, Bacigalupo, Testoni, Fucini, Trilussa, Russo. Nava. 1903. Forma la prima Compagnia drammatica dialettale siciliana, primi attori Giovanni Grasso e Marinella Bragaglia e con loro Totò e Giovanna Libassi, Salvatore Lo Turco, Totò Majorana, Angelo Musco, Pietro Sapuppo, Rocco e Rosalia Spadaro, Nino Viscuso, Giulia e Angelo Campagna, Carmelina Lambertini, Giuseppe Murabito, Sara Milordino. La Compagnia debutta al Teatro Manzoni di Milano il 16 aprile con Zolfara di Giuseppe Giusti Sinopoli. Il successo si ripete nelle altre piazze. La tournèe si conclude a Catania. Prima di Nica, dramma in quattro atti, al Teatro Manzoni di Milano il 23 aprile; di I civitoti in pretura, <<scene satirichi-farsischi in un attu>>, al Teatro Bellini di Palermo il 24 giugno; di Sara, dramma in un atto (inedito e perduto), all’Arena Peloro di Messina il 16 luglio, Compagnia drammatica dialettale siciliana. 1904. I socialisti catanesi, del cui giornale <<Riscatto>> è collaboratore, lo costringono a dimettersi dal <<Circolo socialista>> e chiedono che gli sia revocato il mandato consiliare. Per questo motivo e per l’amore contrasto per Amelia Torresi si trasferisce a Roma. Forma la seconda Compagnia drammatica dialettale a siciliana, primi attori Giovanni Grasso e Mimì Aguglia, con loro Angelo Musco, Totò Majorana, Rocco e Rosalia Spadaro, Giulia e Angelo Campagna, Carmelina Lambertini, Marianna Catalisano Balistrieri, Carolina Balistrieri, Nino Viscuso, Pietro Sapuppo. La compagnia debutta al Teatro Biondo di Palermo il 2 aprile con Malia di Luigi Capuana. Novità di rilievo nel repertorio ‘A figghia di Ioriu di Gabriele d’Annunzio, traduzione siciliana di Giuseppe Antonio Borghese, che va in scena al Teatro Costanzi di Roma l’8 settembre. 1905. In ottobre sposa a Cagliari Elvira Schiavazzi, sorella del tenore Pietro, dalla quale avrà quattro figli: Luigi Marco, Bruno, Licia, Maria. Prima di Turbine, dramma in due atti (in italiano, inedito e perduto), Riutura nella più tarda traduzione dialettale in un atto, al Teatro Manzoni di Milano il 19 ottobre, Compagnia Talli-Gramatica-Calabresi. 1906. Prima di Il salto del lupo, dramma in tre atti (inedito e perduto) tratto dal bozzetto melodrammatico Vanni Lupo dedicato alla moglie (poi inserito in Centona), al Teatro Margherita di Genova il 20 marzo, Compagnia Giovanni Grasso; di Capitan Blanco, dramma in quattro atti (in italiano, inedito e perduto), al Teatro Politeama di Livorno il 14 ottobre, Compagnia Alfredo De Sanctis; di ‘U paliu, dramma in quattro atti (versione dialettale di Capitan Blanco), al Teatro Nazionale di Roma il 22 dicembre, Compagnia Giovanni Grasso. 1907. Forma la terza Compagnia drammatica dialettale siciliana, prima attori Tommaso Marcellini e Rosina Anselmi, con loro Ambrogio e Pia Libassi, Totò Majorana, Giulia Martoglio, Angelo Musco, Rocco e Rosalia Spadaro, Margherita Anselmi, Carmelina Tria, Maria, Giuseppina e Adele Colombo, Francesco, Giovanni e Giuseppe Murabito. La compagnia, che debutta il 30 dicembre al Teatro Storchi di Modena con Dal tuo al mio di Giovanni Verga (tradotto in siciliano, come gli altri lavori verghiani, da Martoglio), si scioglie a Milano nel marzo del 1908. Edizione accresciuta di Centona con prefazione di Luigi Capuana, sostituita nel 1924 da quella di Luigi Pirandello. 1908. Prima di San Giuvanni Decullato, commedia in tre atti al Teatro Politeama Comunale di Piacenza il 12 gennaio, terza Compagnia drammatica dialettale siciliana (scrive a Francesco De Felice il primo dicembre 1919: <<[S.G.D.] ha passato da quel giorno (11 anni) la 2200° rappresentazione, è tradotto in veneziano, in toscano, in napoletano e in catalano e rappresentato in tutti questi idiomi e dialetti e [mi] ha fruttato quasi 170.000 lire di diritti d’autore. Bordereaux parlanti!>>). Prima di L’ultimo degli Alagona, commedia in tre atti (in italiano, perduta), al Teatro Filodrammatici di Milano il 9 aprile, Compagnia Ermete Novelli. 1909. Prima di Voculanzicula, commedia in tre atti, al Teatro Paganini di Genova il 22 marzo, Compagnia del Cavaliere Ufficiale Giovanni Grasso; di Il Divo, commedia in tre atti (in italiano, inedita e perduta), al Teatro Argentina di Roma il 4 aprile, Compagnia drammatica di Roma; di Salto di barra, commedia in un atto (in italiano, inedita e perduta), al Teatro Niccolini di Firenze il 25 dicembre, Compagnia Sainati. 1910. Muore la madre. Realizza a Roma il primo esperimento italiano di Teatro minimo o a sezioni, atti unici, di breve durata, con ingresso continuo di spettatori (come al cinema), sul modello del Teatro Chico di Barcellona e delle recite in <<personaggi>>, costituite da brevi commedie o farse, che si davano a Catania. La Compagnia, che dura un anno, mette in scena al Teatro Metastasio circa un’ottantina di commedie, di cui oltre cinquanta italiane. Sarà legato a questa singolare esperienza teatrale l’esordio di Luigi Pirandello come autore drammatico con Lumie di Sicilia e La morsa. 1911. Pubblica su <<La Lettura>> di dicembre la commedia in un atto in italiano Punto a croce e nodo piano. 1912. Pubblica su <<Noi e il Mondo>> di marzo la commedia in un atto in italiano Passo luparu, mai rappresentata. Prima di Punto a croce e nodo piano, commedia in un atto in italiano, al Teatro Quattro Fontane di Roma il 14 aprile, Compagnia drammatica di Roma Dondini. Prima di Capitan Seniu, <<scene comiche siciliane in due atti>>, al Teatro Malibran di Venezia il 17 dicembre, Compagnia Bragaglia-Musco. 1913. Sullo scorcio dell’anno è nominato direttore artistico della <<Morgana films edizioni d’arte>> con sede in Roma, in corso Vittorio Emanuele 21, direttori amministrativi l’on. Alfredo marchese di Bugnano e il comm. Clemente Levi (prima lo è stato della <<Morgana films>> di Catania e della <<Cines>> di Roma). 1914. Realizza per la <<Morgana films>> la trilogia (ora perduta) Capital Blanco, dal suo dramma omonimo; Sperduti nel buio, dal dramma omonimo di Roberto Bracco; Teresa Raquin, dal romanzo omonimo di Emile Zola. Scrive Annata ricca massaru cuntentu, commedia in un atto in italiano, ripresa in dialetto e stesa in due atti nel 1921, rappresentata postuma dall’Ente Teatro Sicilia di Catania, ora Teatro Stabile, al Teatro Angelo Musco il 5 gennaio 1953, regia di Accursio Di Leo. 1915. Prima di L’aria del continente, commedia in tre atti, al Teatro Filodrammatici di Milano il 27 novembre, Compagnia Angelo Musco. Lo stesso giorno muore sul Carso il fratello Giulio. 1916. Prima di ‘U riffanti, commedia in tre atti, al Teatro Olympia di Milano il 9 giugno, Compagnia Angelo Musco; di L’arte di Giufà, <<bizzarria comica>> in tre atti, al Teatro Argentina di Roma l’11 Novembre, Compagnia Angelo Musco. 1917. Dalla commedia omonima trae la sceneggiatura del film (perduto) San Giovanni Decollato, regia di Telemaco Ruggeri, interpreti Angelo Musco, Lia Pasquali, Turi Pandolfini, Rosina Anselmi, Giulia, Angelo e Vittorina Campagna, Pietro Florio. Prima di Scuru, dramma in tre atti, al Teatro Olympia di Milano il 5 febbraio, Compagnia Angelo Musco; di ‘A vilanza, dramma in tre atti (scritto in collaborazione con Pirandello), al Teatro Olympia di Palermo il 27 agosto, Compagnia Tommaso Marcellini. Cappiddazzu paga tuttu, commedia in tre atti (anch’essa scritta in collaborazione con Pirandello), sarà messa in scena postuma molti anni dopo, l’8 marzo 1958, al Palazzo Corvaja di Taormina, Compagnia del Teatro mediterraneo diretta da Giovanni Cutrufelli. 1918. Prima di ‘U contra, commedia in tre atti, al Teatro Nazionale di Roma il 10 gennaio, Compagnia Angelo Musco; di Sua Eccellenza di Falcomarzano, commedia in tre atti in italiano, al Teatro Alfieri di Torino il 21 maggio, Compagnia Ruggero Ruggeri. Sullo scorcio dell’anno forma la Compagnia drammatica del Teatro mediterraneo, con la collaborazione di Pirandello e Rosso di San Secondo. 1919. Prima di Taddarita, dramma in un atto, al Teatro Argentina di Roma il 18 febbraio, Compagnia drammatica del Teatro mediterraneo; di Sua Eccellenza, commedia in tre atti (versione in siciliano di Sua Eccellenza Falcomarzano), al Teatro Sannazaro di Napoli il 10 aprile, Compagnia drammatica del Teatro mediterraneo. 1920. Il 9 luglio, al Teatro Valle di Roma, alla presenza di Benedetto Croce, ministro della Pubblica Istruzione, in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga, in gran parte a lui dovute, legge i suoi quattro sonetti in onore dello scrittore (apparsi nel fascicolo dell’<<Illustrazione Italiana>> dedicato a Verga del 23 agosto e poi confluiti in Centona), durante l’intervallo della recita del dramma Dal tuo al mio, protagonista Angelo Musco. Prima di Il marchese di Ruvolito, commedia in tre atti, al Teatro Nazionale di Roma il 23 dicembre, Compagnia Angelo Musco. Nella seduta del 20 giugno del Consiglio Direttivo della Società Italiana degli Autori è nominato Ispettore per la Sicilia. 1921. Alla fine di luglio da Roma si reca con la famiglia in vacanza a Giardini Naxos. Scompare il 15 settembre precipitando nella tromba dell’ascensore in costruzione dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania dove è ricoverato il figlio tredicenne Luigi Marco |
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