Nobile donna Belpassese, legata profondamente al paese per la sua spiccata carità e attenzione al prossimo specialmente ai giovani orfani e i bambini abbandonati o di povera famiglia. Seguendo l’esempio della Baronessa Margherita Bufali che fondò l’orfanotrofio femminile di Belpasso, nel 1918 la nobile Marianna Magrì con testamento, destinava gran parte dei suoi beni alla realizzazione e fondazione dell’Orfanotrofio Maschile che avrebbe portato il suo nome. Morì nel 1919 e dopo un anno dalla sua morte, nel 1920, un decreto governativo attesta la valenza dell’orfanotrofio, con denominazione “Opera Pia Marianna Magrì” nel quale orfani e ragazzi bisognosi avrebbero trovato un luogo per crescere sani, educati e istruiti, curati e assistiti come in famiglia. L’istituto “Marianna Magrì” comprendeva sia l’orfanotrofio maschie “Opera Pia Marianna Magrì”, sia l’Istituto Scolastico Marianna Magrì, comprendente il corso elementare e l’intero corso ginnasiale. L’Opera Pia aveva istituito vari corsi di arte e mestieri: falegname, ebanista, fabbro, carpentiere, così come laboratori teatrali che si avvalevano dell’annesso teatro. Durante il periodo estivo l’Opera Pia disponeva per le vacanze dei ragazzi, di una casa di villeggiatura al bosco etneo e di una alla Piana.